Quanto è bella la parola gentilezza, ha i colori delicati del sorriso di un bambino, è accogliente, rilassante, ci fa sentire subito a nostro agio, è rassicurante poichè è priva di giudizio. Con gentilezza possiamo dire ogni cosa anche quelle più difficili,perchè il tatto e il riguardo che contiene fanno si che le porte dell’ascolto rimangano aperte. Riscalda il cuore di chi la riceve e di chi la dona. Gentilezza deriva dall’Ebraico “chesed” e l’appellativo “chassid” (pio) ha una storia nell’ebraismo, come colui che possiede sinceri motivi per servire Dio e aiutare il prossimo.(da Wikipedia). Ama il prossimo tuo come te stesso, come lo vorremmo tutti.Sii gentile con gli altri come lo sei con te stesso.CHE MERAVIGLIA ! Forse ci è più facile cominciare da un passo più piccolo che è subito alla nostra portata. Possiamo iniziare facendo allenamenti quotidiani di gentilezza verso noi stessi, sperimentandola in tutti i suoi aspetti,sentendone l’effetto sulla nostra pelle,Verrà poi spontaneo estenderla a chi amiamo, a chi incontriamo. Non siamo abituati a essere gentili con noi stessi, crediamo che solo rimproverandoci, riusciremo a migliorarci, o a rendere di più. Sarebbe così bello camminare su un tappeto di morbida gentilezza, o nuotare in un oceano di gentili e dolci parole.Quante belle immagini evoca . Forse che non vogliamo tutti la stessa cosa?Stare bene ed essere trattati bene? La gentilezza non costa nulla,ci appartiene, eppure è spesso dimenticata o trattenuta ,da paure; come quella di sembrare deboli o fragili, ci vuole solo una briciola di coraggio per essere gentili.E’ una delle più belle qualità dell’animo umano.La nostra mente può essere educata (educare; dal latino” educere” tirar fuori) se lo vogliamo, a sviluppare quelle qualità e quelle abilità che sono in tutti noi,non lasciamole chiuse nell’ultimo cassetto. Certo non è sempre facile, ma non è impossibile.Potremmo iniziare dedicando un giorno intero alla settimana proprio alla gentilezza, anche se siamo preoccupati, o indaffarati. per quel giorno bandiamo il lamento, il giudizio e la critica, permettiamoci parole, sguardi,azioni, atteggiamenti gentili, verso noi stessi e gli altri. In questo particolare momento di crisi economica e di valori, ci stiamo facendo tutti tante domande, che portano inevitabilmente ad altrettante riflessioni su che cosa è davvero importante per noi,Siamo alla ricerca di un’ancora, di un punto fermo,di un valore che è si nell’io, ma nell’io anche come un noi, nella collaborazione, nella solidarietà.La gentilezza crea un filo amorevole, invisibile ma potente tra noi e gli altri. …e come inizio per stare meglio può bastare
a cura di Carla Arduin